
Di
Giovanna Castellano
Regia
Angelica Artemisia Pedatella
con Angelica Artemisia Pedatella
coreografie Simona Vespasiano
danzatrice Aurora Falsetti
e con Chiara Cardamone / Raffaella Pavone
Scenografia e design Giuseppe Giampà
Durata 80’
Scheda e note di Regia
«Caro Dio, nel corso della mia vita mi sono spesso chiesta perché la tua parola non riuscisse a scaldarmi il cuore… Eppure, nel mio immaginario essa doveva essere qualcosa che riempiva quel vuoto che troppo spesso viene lasciato dai dubbi e dai tormenti…»
Questo è il dubbio che muove all’improvviso un improbabile personaggio, dalla doppia personalità, diviso tra scena in prosa e scena danzata, che decide finalmente una notte di affrontare il problema. Per tirar fuori la verità da Dio l’unica soluzione è giocare con lui…
Testo dell’incongruenza, questa commedia brillante mette in scena immagini ricche di humor, di fantasia e di colore, mentre sfogliando il grande libro sacro, la protagonista scissa tra danza e voce fa rivivere le storie del vecchio e del nuovo testamento dal suo improbabile punto di vista. La voce è alter ego della danzatrice, in un gioco di rimandi e di specchi che rappresenta in pieno l’intimità del dialogo. Nel tentativo di scrivere a Dio, di comunicare con Dio, di farlo uscire allo scoperto, il doppio personaggio si spinge ad una lettura comica e a tratti quasi irriverente delle storie più note al grande pubblico: non mollerà fin quando non scoprirà come ottenere le risposte desiderate. Il gioco diventa sfida e la divinità sembra restare muta. La scenografia intorno inizia ad assumere un aspetto nuovo, d’accordo con il precipitare di una requisitoria sempre più comica ed irrequieta, salvo poi restare sorpresa dall’inattesa reazione divina… Il colpo di scena finale entra dritto nel cuore del pubblico e riporta il mondo surreale della scena nella realtà quotidiana.
In un ambiente in piena trasformazione, l’opera sperimenta l’interazione tra danza e recitazione con la formula di leggerezza, trasparenza e attenzione all’estetica, che caratterizza le produzioni della Compagnia Teatrale BA17. Il testo, pieno di momenti umoristici, mette a nudo tutte le contraddizioni in cui si imbatte una persona normale nel momento in cui si interroga sulla presenza di Dio nel mondo, così come viene descritto generalmente, e non manca di trasformare in gag comiche le numerose domande che sono ormai un cliché per tutti.
La messa in scena prevede un doppio finale, a sorpresa per il pubblico, che è stato elaborato – d’accordo con l’autrice – secondo una raccolta di testimonianze di fatti accaduti realmente e del recupero del pensiero di grandi pensatori che riportano il testo brillante nella realtà dei risvolti più sconvolgenti ed incredibili della vita. Senza intaccare il registro comico, un tocco di emozione finale regala la risposta tanto desiderata e finalmente Dio parla… sempre a modo suo, però! L’unica certezza è che ingabbiarlo in qualche ragionamento proprio non ci si riesce, meglio ascoltare e basta. I diversi momenti musicali e l’interazione continua tra danza e voce del doppio personaggio tengono il ritmo alto e l’attenzione sempre pronta a sottolineare l’ironia delle incongruenze.
Nota
La commedia brillante CARO DIO, opera dell’autrice napoletana Giovanna Castellano, è un monologo tratto dall’opera omonima pubblicata nella sua interezza dall’editore Pellegrini (1999) e successivamente da Albatros (Scafati) (2012), acquistabile anche on line sui principali siti di vendita di libri.